Burger King in Franchising: Come Aprire un Fast Food nella tua Città

I ragazzi ne vanno matti, ed effettivamente anche gli adulti. È la salvezza di chi vuole mangiare fuori e spendere poco, e di coloro che amano i panini con gli hamburger.

Stiamo parlando del famosissimo Burger King, catena di fast food che ha letteralmente invaso l’Italia ma anche il resto del mondo, dando del filo da torcere ad altri colossi ben conosciuti in questo settore.

Dunque, se stai cercando di cambiare lavoro con l’intento di mettersi in proprio, perchè non aprire un Burger King?

Il fast food è un’attività davvero efficace in certe aree. Anche se spesso, soprattutto ultimamente, è diventato protagonista negativo di campagne contro l’obesità e la cattiva alimentazione.

In ogni caso, aprire un fast food, sia esso con Burger King o di altro genere, significa offrire un servizio certamente gustoso ad un prezzo esiguo. Un cibo sicuramente più spartano ma comunque di qualità.

L’articolo di oggi ha, quindi, l’obiettivo di mostrarti come aprire un franchising Burger King e come fare in modo che questo rimanga sulla cresta dell’onda nel corso del tempo.

È vero infatti che questo marchio fornisce una garanzia per i clienti, ma è anche vero che senza l’impegno del personale che ci lavora e del titolare, tutto può andare in frantumi.

Continua a leggere per scoprire i segreti imprenditoriali!

Cosa richiede l’azienda all’affiliato

Vediamo prima di tutto velocemente cosa significa entrare a far parte di un franchising.

Aderire, o meglio affiliarsi, ad un marchio già esistente significa inevitabilmente rinunciare ad una buona dose di autonomia. D’altronde, però, questo viene fatto per poter usufruire di tanti altri vantaggi.

Aprire in franchising significa infatti dar vita ad un’attività già conosciuta, spesso amata dai clienti, e quindi non ad un locale che deve farsi strada per ottenere un po’ di fama. I clienti spesso e volentieri sono già fidelizzati.

Per non parlare, poi, dell’aiuto che il marchio può fornire nella gestione pratica del locale: pubblicità, marketing, contabilità, gestione delle risorse umane.

Tutto questo può essere messo a disposizione dal franchising e, sicuramente, tutto ciò rappresenta un punto di partenza significativo.

Ovviamente i benefici non sono mai gratis ed ogni brand, giustamente, prevede determinati requisiti iniziali oltre alla fissazione di un’eventuale somma da versare per l’ingresso o durante il periodo in cui il rapporto commerciale è in essere.

Passiamo ora all’argomento più specifico: come aprire un Burger King in Franchising.

È un dato di fatto che purtroppo tale attività non può essere aperta da chiunque: questo proprio perché il marchio prevede una serie di requisiti che non tutti possiedono in maniera indistinta.

Ad esempio, l’azienda vuole entrare in contatto con persone che abbiano già sviluppato progetti imprenditoriali e preferibilmente sempre nell’ambito ristorativo.

Ciò che ricercano è un partner forte, non un neo imprenditore che non sa bene dove sbattere la testa. In questo modo quindi Burger King restringe già di molto la cerchia di possibili candidati.

In particolar modo ciò che richiede il fast food è:

  • aver già avuto esperienze imprenditoriali ed essere in grado di prendere decisioni strategiche nel settore;
  • esperienza nella gestione del personale e capacità di lavorare in gruppo;
  • capacità e conoscenze economico-aziendali;
  • un capitale cospicuo di almeno 750.000 franchi svizzeri (circa 688 mila euro);
  • voglia e disponibilità a seguire un corso di formazione progettato e fornito da Burger King;
  • disponibilità e perseveranza (aspetti che non sono mai superflui, in generale, nella vita!).

Aspetti burocratici

Ma quali sono i passaggi da seguire per avviare un’azienda che sia sotto la propria responsabilità? Per quanto riguarda i procedimenti burocratici di base, non c’è molto da dire rispetto alle varie idee imprenditoriali che abbiamo già recensito.

Per aprire un ristorante bisogna seguire anche un preciso iter burocratico. Bisogna essere maggiorenni e non essere stati interdetti o non essere stati dichiarati falliti, bisogna possedere l’abilitazione SAB (per la Somministrazione Alimenti e Bevande che si ottiene frequentando il corso omonimo) che ha un costo di circa 600 o 800 euro che dovrete aggiungere alla spesa per il ristorante.

Il corso SAB viene organizzato dagli enti provinciali o dagli enti comunali (a volte anche dai privati).

Sia l’imprenditore che tutto il personale devono avere il piano HACCP che vi consentirà di conoscere tutte le procedure per il trattamento, la manipolazione, la preparazione e la somministrazione di alimenti e bevande.

Bisogna sottoporre il locale scelto a dei controlli che ne accertino l’idoneità. Il tuo ristorante dovrà avere bagni per i clienti e per il personale e rispettare le condizioni acustiche.

Dovrai inviare alla ASL il piano di autocontrollo con i dati dell’azienda e le caratteristiche dei prodotti che servirai e dichiarare di possedere tutti i requisiti strutturali e sanitari.

Al piano è necessario allegare anche il piano HACCP. L’impianto idrico ed elettrico, le eventuali canne fumarie, la distanza tra cucina e sala saranno valutate da un controllo della ASL.

Ovviamente prima di iniziare dovrai aprire un partita IVA (che ha un costo di 400 euro circa) o richiedere la costituzione di una società (che ha un costo che va dai 1000 ai 3000 euro).

È necessaria anche l’iscrizione all’INPS e all’INAIL e la presentazione della SCIA al Comune (che dichiara l’inizio dell’attività).

La SCIA è un modulo di autocertificazione che si ritira presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive.

Dovrai compilarlo e inviarlo al comune almeno 30 giorni prima dell’apertura del tuo locale. Se non sei proprietario del locale , allora dovrai registrare il contratto d’affitto negli uffici del Registro.

Ricordati di richiedere anche l’autorizzazione all’esposizione dell’insegna che deve essere comunicata al Comune e dovrete pagare la relativa tassa annuale, il costo varia a seconda del tipo di insegna.

Ricorda di appoggiarti sempre ad un commercialista che sappia guidarti in tutto l’iter burocratico.

Scelta del locale e della location

Per quanto riguarda il locale da scegliere, e la zona in cui esso deve essere ubicato, sarà l’azienda stessa a guidare la scelta e la ricerca del fuuro Burger King.

Ovviamente i requisiti li possiamo immaginare: questo genere di attività si collocano sempre in zone trafficate, come il centro città oppure i centri commerciali.

E’ raro trovare una catena in una zona industriale, a meno che non vi siano altre attività serali, come cinema o bowling, attività che possono attrarre altra clientela.

Sebbene si tratti di un noto marchio, nessuna strategia i geo marketing prevede la scelta i una zona isolata!

Dunque è necessario chiedere supporto al Marchio non solo per i requisiti prettamente burocratici, ma anche per quelli pratici.

Sarà sempre la casa madre a occuparsi anche dell’importantissimo aspetto della pubblicità: trattandosi di un franchising è logico che le strategie di marketing sarananno studiare a hoc dagli esperti, e a te non resterà che informarti a dovere sui costi, tema che tratteremo insieme tra pochissimo.

Se si è in possesso di tutti questi requisiti allora si può contattare l’azienda direttamente dal suo sito internet.

La candidatura deve comprendere un curriculum vitae aggiornato e dettagliato, informazioni concrete sul capitale in possesso e tutte le documentazioni riguardanti l’istruzione conseguita (diplomi, attestati di corsi, eccetera).

Costi per Aprire un Franchising Burger King

Quanto costa quindi aprire un Burger King? L’importo è davvero una bella somma: dai 750.000 Franchi Svizzeri ai 4 milioni di Franchi (corrispondenti a circa 3,6 milioni di euro).

Il nuovo affiliato deve versare per il primo ristorante almeno il 40% dell’importo, di conseguenza almeno 300 mila franchi.

Altri soldi dovranno poi essere depositati al momento della firma del contratto, che solitamente prevede un’affiliazione della durata di 20 anni.

Ma cosa ci guadagna Burger King? Ogni mese, per tutto l’anno, il marchio guadagna il 5% del fatturato netto.

Mentre per quanto riguarda la pubblicità, per rispondere alle domande che ci siamo posti poco fa, essa è ovviamente organizzata da Burger King,  e l’affiliato deve occuparsi soltanto di versare all’azienda madre un altro 5% sul fatturato netto. In definitiva, il 10% del fatturato netto (ricavi-spese) deve essere corrisposto al brand.

Come si può notare, quindi, il marchio non è per gli indecisi o per chi non possiede ingenti risorse economiche, ma è per tutti coloro che hanno degli obiettivi ben chiari in mente e i mezzi per raggiungerli.

I nostri Consigli per avviare il business

Concludiamo questo articolo dedicato all’apertura di un fast food Burger King con un riassunto ed alcuni consigli di ciò che è bene effettuare per avere successo, pur seguiti da una realtà così affermata: non è infatti scontato risultare vincenti nemmeno se si è sotto l’ala di un grande marchio, ma bisogna mettersi d’impegno!

La scelta del locale e della sua posizione, come abbiamo visto, non può essere autonoma ma è comunque prestabilita insieme al franchising, così come l’arredamento e tutto ciò che entra a far parte dell’attività.

Di conseguenza questo tipo di impresa va molto bene a coloro che non vogliono qualcosa di familiare e particolare, creato solo ed esclusivamente con la propria originalità e creatività.

dipendenti da assumere crescono pian piano nel corso del tempo in base all’andamento degli affari, ma tendenzialmente il numero di lavoratori presenti non è poi così piccolo.

C’è bisogno di persone che stiano in cucina, di gente che si approcci con i clienti e serva loro i menù, di persone che si occupino delle pulizie e dell’igiene e poi ovviamente c’è bisogno di chi gestisce e organizza tutto ciò.

Più che fare il ristoratore, dunque, il proprietario di un Burger King è a tutti gli effetti un manager che coordina le ingenti risorse economiche necessarie per avviare con il personale che assume: si tratta di un business con un fatturato tendenzialmente molto alto e metter su un progetto così grosso è sicuramente rischioso, oltre che precluso a tanti.

Per questo ecco qualche dritta fondamentale per il successo:

  • mostrati sempre gentile con i clienti, un personale affabile attira sempre nuova clientela e fa sentire le persone a propria agio;
  • dimostra di conoscere bene il menu, la competenza non passa mai inosservata;
  • sii attento ai gusti del cliente: impara a capire al volo i gusti dei clienti e cerca di consigliare loro i piatti più adatti;
  • mettici tutta la passione possibile, l’entusiasmo e l’amore per il proprio lavoro fanno sempre la differenza;
  • cerca di scegliere personale appassionato ed entusiasta quanto te.

La tua passione e competenza saranno alleati fondamentali per aumentare il fatturato e per portarti al successo!

Prima di iniziare, dunque, assicurati di avere le giuste capacità personali per guidare un fast food: molte volte le qualità del singolo valgono assai più del denaro necessario per dare il via alla propria impresa!

Conclusioni

Prima di salutarti vorrei consigliarti di leggere la sezione del franchising che trovi sul sito: le opportunità sono davvero tante e non necessariamente richiedono un investimento consistente come quello previsto da Burger King.

Tutto quello che devi fare è seguire le tue aspirazioni e verificare la presenza di eventuali concorrenti nella zona dove vuoi impiantare la tua attività.

Non avrebbe senso aprire l’ennesimo locale dedicato allo street food, ed è per questo che ti suggerisco di valutare ogni ipotesi prima di decidere.

Buona fortuna per il tuo business!

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