“Quanto costa aprire un franchising di distributori automatici?” è la domanda che tanti potenziali imprenditori si pongono prima di iniziare una nuova attività che sta prendendo piede nelle città italiane.
Questo genere di attività automatizzata permette di vendere prodotti di svariato genere, in quanto alle classiche e molto note “macchinette” non troviamo soltanto cibi e bevande, anche se si tratta del prodotto che prima viene in mente, ma anche farmaci e parafarmaci, detersivi alla spina, prodotti per animali, articoli per la casa e così via.
Le soluzioni adattabili a questo genere di vendita sono davvero molteplici. Ma come fare a mettersi in proprio in questo campo e a diventare imprenditori grazie ad un distributore automatico?
Fra le varie possibilità, sicuramente quella del franchising sembra essere più vantaggiosa soprattutto per chi non ha esperienza perchè il franchisor mette a disposizione dell’affiliato il know-how acquisito negli anni e l’assistenza.
Quali sono le migliori alternative per avviare un business sui distributori automatici in franchising?
Continua a leggere, su questa pagina troverai le informazioni che fanno per te!
Franchising distributori automatici: come iniziare?
Decidere di avviare un’attività commerciale fondata sulle macchinette dei distributori automatici vuole dire creare un progetto che sempre più si adatta alla realtà e all’economia attuale.
Infatti questo genere di servizio si caratterizza per l’orario, il quale si protrae 24 ore su 24, 7 giorni su 7, caratteristica che permette ai gestori/ proprietari di vendere una gamma di prodotti molto vasta senza nessuna interruzione, con grande possibilità di guadagno.
Come sempre, però, il guadagno non è intrinseco nell’attività che si sta esaminando, ma dipende dal business plan e dall’organizzazione attenta che sempre consiglio quando si dà vita ad un’impresa importante come all’apertura di una propria attività.
Bisogna infatti tenere a mente che l’investimento iniziale c’è, bisogna capire qual è il prodotto che si vuole proporre e in che zona instaurare lo store, bisogna scegliere il locale e individuare il target, esattamente come si farebbe con un negozio “classico”, anche se non dovremo lavorarci dentro.
Insomma, bisogna studiarsi le procedure con cautela e meticolosità, onde evitare un flop. Anche se non è richiesta una specifica esperienza lavorativa o una determinata formazione, seguire corsi formativi ad hoc può essere decisivo per intraprendere la strada verso il successo con maggior semplicità.
I vantaggi del franchising
Come spesso avviene nel campo dell’affiliazione, affidarsi ad un marchio già presente sul mercato può offrire numerosi vantaggi, a partire dai corsi formativi verso cui è in grado di indirizzare gli imprenditori, dalle capacità di analisi dei migliori prodotti da inserire e vendere in una determinata zona, alle strategie di marketing e così via.
Per contro, affiliarsi vuole dire sostenere spese maggiori, poiché il marchio offre un servizio vantaggioso che va naturalmente pagato, tuttavia non è assolutamente da escludersi che le spese possano essere recuperate in fretta proprio grazie all’esperienza del franchising.
Non ultimo, grazie ad un marchio già consolidato, l’imprenditore ha la possibilità di avere un supporto durante la compilazione esatta dell’iter burocratico legato alle certificazioni e ai permessi necessari per poter avviare il proprio store, vantaggio non indifferente se si considera la complessità della macchina burocratica italiana!
Avviare un’attività di gestione distributori automatici: pratiche burocratiche
Che tu voglia aprire in franchising, oppure no, sappi che per avviare questo tipo di negozio automatico non servono permessi particolari, in quanto è sufficiente adempiere agli obblighi legati all’apertura di ogni altra attività di tipo imprenditoriale.
Non serve una licenza specifica, ma bisogna concentrarsi su:
- apertura della Partita Iva
- iscrizione dell’attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale
- iscrizione all’Inps
- iscrizione all’Inail
- assenza di condanne e di procedimenti penali in corso.
Secondo la normativa odierna, tali adempimenti burocratici costituiscono ad oggi la pratica ComUnica, ossia un unico documento che la Camera di Commercio responsabile deve inviare all’Agenzia delle Entrate per la notifica dell’avvio della nuova attività.
Cose occorre per aprire un’impresa di distributori automatici?
E’ necessario considerare anche l’impianto di videosorveglianza, oltre alle macchinette stesse, poichè si tratta di locali facilmente soggetti a atti vandalici.
Onde evitare questi gesti, o essere tutelati dagli stessi, potrebbe essere utile stipulare una assicurazione che protegga i beni e i locali utilizzati da danni.
Quanto bisogna investire per avviare un distributore in franchising?
Quanto costa un distributore automatico? Un’altra domanda cruciale. Un ulteriore pro di questa attività è legata all’investimento iniziale, che può considerarsi basso rispetto a tanti altri tipi di impresa.
Si parla infatti di una somma di circa 10/20 mila euro, che consente di acquistare un quantitativo di macchine adeguato per intraprendere un’attività di piccole dimensioni.
Il costo dei distributori automatici non è infatti esorbitante: è possibile iniziare in modo graduale, aumentando man mano il numero di distributori e store e ingrandendo il proprio business.
Per quanto riguarda la gestione di questi store, come ho anticipato, non prevede particolari capacità; nonostante questo non bisogna nemmeno sottovalutare lo sforzo che viene richiesto.
I distributori, vanno riforniti, i guasti sistemati, la manutenzione ordinaria attuata regolarmente e così via.
Anche se non vi sono dipendenti, il lavoro è molto, ed aumenta con l’aumentare delle dimensioni del business, sebbene più uno store grande, maggiori saranno i guadagni.
Cosa vendere? Ecco alcuni marchi!
Ecco ora qualche idea per darti spunti interessanti per aprire una tua attività in franchising!
1. Lavatu, lavanderie ecologiche
Si tratta di un marchio specializzato nel campo delle lava e asciuga automatiche a gettoni, un settore che è in crescita per quanto riguarda le adesioni dei clienti grazie ai prezzi più contenuti rispetto ad una lavanderia standard.
La caratteristica del marchio LavaTU è quella di impegnarsi sul fronte ambientale, promuovendo il rispetto della terra.
Gli esperti di LavaTU esaminano le varie possibilità di ubicazione, studiando l’impatto ambientale che l’impianto può avere, aiutando l’imprenditore ad avviare un’attività imprenditoriale ecocompatibile, grazie alla fornitura di detersivi ecologici e all’attenzione circa il risparmio energetico.
L’investimento minimo è di 19,900 euro.
2. Speedy market, il classico distributore di snack e bevande
Vi è, ovviamente, anche il marchio dedicato alle merendine e alle bibite, molto gettonati nelle scuole, negli uffici, nelle stazioni e negli ospedali. Insomma, ovunque!
Aprire uno store in un luogo frequentato è la soluzione migliore per offrire un servizio nei centri dove la sera e la notte non vi sono altre alternative.
Il vantaggio di questo marchio è la scelta di prodotti solo italiani, un dettaglio che sta a cuore a sempre più persone.
Per sapere quale sia l’investimento iniziale, però, bisogna richiedere un preventivo personalizzato.
3. Pura, distributore di acqua
Ebbene sì, anche l’acqua depurata e filtrata è ormai diventata un business, soprattutto nei centri in cui l’acqua dell’acquedotto ha un sapore di cloro (come nelle città o in alcune zone marittime).
Rifornirsi di acqua pulita e potabile presso un distributore è la scelta di coloro che non vogliono acquistare bottiglie di plastica troppo inquinanti.
Qual è l’investimento? Parliamo di circa 20.000 euro, in quanto il distributore è in grado di vendere acqua non soltanto a temperatura ambiente, ma anche refrigerata e frizzante, caratteristiche che chiedono speciali macchinette e una determinata manutenzione.
4. Bollicino Point, il distributore di detersivi alla spina
I clienti non vogliono risparmiare soltanto sulle bottiglie di plastica dell’acqua, ma anche sui flaconi e bottiglioni dei detersivi, che di per sè sono inquinanti.
Per questo il marchio Bollicino si sta facendo strada, poichè permette di riciclare sempre la solita bottiglia, offrendo detersivi ed ammorbidenti, ma anche saponi e prodotti per il corpo, ecologici.
Il marchio offre l’occasione di aprire un punto vendita completamente automatizzato, un negozio self-service per la vendita di detersivi alla spina.
Anche in questo caso, il preventivo è personalizzato e bisogna richiederlo all’azienda.
5. GPoint, i sexy shop
Con 10 mila euro è possibile avviare un distributore automatico di articoli erotici, dai sex toy fino ai preservativi e altri articoli di consumo.
Si tratta di un buon investimento poichè permette diacquistare i prodotti legati ad una sfera intima e privata senza parlare con un operatore, limite che mette a disagio molti clienti.
6. Pharmapoint24, la parafarmacia automatica
Quanto è difficile trovare una farmacia aperta la notte o nei giorni festivi? Per le emergenze è possibile ricorrere ai negozi automatici, dove si possono acquistare i farmaci che non richiedono prescrizione medica senza dannarsi alla ricerca della farmacia aperta più vicina (che spesso non è proprio dietro l’angolo).
Per questo è vantaggioso pensare di aprire questo negozio automatico: il preventivo è reperibile contattando il marchio stesso.
Conclusioni: la distribuzione automatica è un’opportunità?
In questo articolo abbiamo visto che esistono moltissime alternative di articoli da vendere in un negozio automatico: dai servizi di lavanderia, ai prodotti per la casa, oltre, ovviamente, al cibo.
Bisogna soltanto capire qual è l’attività che vogliamo fare nostra. Gli investimenti sono piuttosto contenuti rispetto ad altre tipologie di attività, in franchising e non, ma il vantaggio ulteriore è la possibilità di poter continuare con un’altra attività lavorativa, che potrebbe servire durante le prime fasi di avviamento del nuovo store.
Insomma, con un po’ di impegno è possibile aprire un distributore automatico senza nessun rischio.
Buona fortuna.